post-title Chi ha paura dell’errore? – Punto per Punto 2016-10-04 11:30:21 yes no Autore

Chi ha paura dell’errore? – Punto per Punto

Ieri pomeriggio si è tenuta la prima Officina dei Compiti dell’anno 2016-2017, il servizio di Associazione PuntoUno che accompagna i ragazzi delle scuole medie a uno studio costante, consapevole e autonomo. Tra i partecipanti, un ragazzino vivace e creativo si è apprestato a svolgere i compiti di grammatica italiana scrivendoli a matita. Gli ho chiesto […]

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Gomma per cancellare

Ieri pomeriggio si è tenuta la prima Officina dei Compiti dell’anno 2016-2017, il servizio di Associazione PuntoUno che accompagna i ragazzi delle scuole medie a uno studio costante, consapevole e autonomo.
Tra i partecipanti, un ragazzino vivace e creativo si è apprestato a svolgere i compiti di grammatica italiana scrivendoli a matita.
Gli ho chiesto perché preferisse lo strumento a grafite rispetto alla penna a sfera e lui mi ha risposto: “Così quando sbaglio faccio prima a cancellare”.


“L’errore incute terrore negli studenti di tutte le età”


L’accaduto mi ha spinto a riflettere nuovamente sull’errore e sul terrore che incute negli studenti di tutte le età, tanto da dover essere non solo stigmatizzato (e, per non farsi mancare nulla, si redarguisce chi lo ha commesso), ma anche rimosso, atomizzato, bandito per sempre dalla realtà del foglio.
Non ricordo più dove, ma ho sentito una frase del tipo: “Se riesco a descrivere una cosa, mi fa meno paura”. Non so se fosse proprio così, ma mi suona e mi piace, quindi metto nero su bianco l’oggetto di tanto timore.

Errore: Allontanamento dai principi logici, dalle cognizioni o dalle regole comunemente accettate. (Dizionario della Lingua Italiana, Sabatini Coletti)

Ora, nel XVI secolo, l’astronomo polacco Niccolò Copernico dimostrò con procedimenti matematici l’idea eliocentrica e formulò la sua teoria, pubblicata nel libro “Delle rivoluzioni dei corpi celesti”. Il sistema copernicano, articolato nei suoi sette postulati, non solo era all’opposto della teoria geocentrica “comunemente accettata”, ma ebbe un effetto dirompente sul pensiero religioso e filosofico. Il termine stesso “rivoluzione” passò, dall’indicare esclusivamente il moto dei corpi celesti, al significato che gli attribuiamo oggi parlando abitualmente.
Tutto questo per dire che errare, nel senso di “Andare qua e là senza direzione o meta certa”, quindi di addentrarsi nell’ignoto e scoprire cose nuove, così come nel significato di sviarsi e commettere un errore, rappresenta anche una ricchezza da non sottovalutare. Pensiamoci quando vediamo i nostri figli che cancellano come forsennati per rimuovere i propri errori dai quaderni dei compiti e dalla futura memoria.

Max & il Team di Associazione PuntoUno





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Commenti (2)

  1. Rita Villella

    Invece che sgridare i bambini per gli errori commessi e continuare a cancellare con gomme o peggio ancora con le biro cancellabili, bisognerebbe spiegare ai bambini che “sbagliando si impara” , quindi fare una righetta sulla parola sbagliata, invece che cancellarla, rimane in evidenza e il bambino, anche solo per memoria visiva, si ricorda e farà più attenzione.
    Senz’altro l’errore non va cancellato ma evidenziato……..è educativo …..
    Ciaoooooo Rita

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